RUOLO DELLA CHEMIOTERAPIA NEL SOGGETTO ANZIANO AFFETTO DA TUMORE ALLA PROSTATA
G. Tonini, L. D'Onofrio
Vol.1 (2014), issue 1, pag. 1-5
Published | Mar. 2014 |
Review by | Single-blind |
ABSTRACT
Introduzione
Il cancro alla prostata è la neoplasia più frequente che insorge nella popolazione maschile nei Paesi Occidentali e rappresenta una patologia oncologica dell’età avanzata (>70 anni). Col progressivo invecchiamento della popolazione generale, l’incremento dell’aspettativa di vita e l’aumento del ricorso al dosaggio del PSA come test di screening, l’epidemiologia del tumore prostatico ha subito forti variazioni e, soprattutto nei soggetti anziani, il rischio di sovratrattamento è concreto. Considerando la biologia tendenzialmente indolente della neoplasia prostatica, e lento accrescimento nella stragrande maggioranza dei casi, un’attenta valutazione delle condizioni generali e delle comorbidità del paziente va sempre fatta per calcolare il rapporto rischio-beneficio di una terapia specifica.
Scopo
Descrivere i fattori considerati nella strategia terapeutica messa in atto nel paziente anziano affetto da neoplasia prostatica.
Materiali e metodi
In questo lavoro sono stati presi in considerazione diversi studi internazionali come il TAX327, lo SWOG9916 e il TROPIC, aventi per oggetto i trattamenti chemioterapici in pazienti ormonorefrattari, e delle scale di valutazione per definire al meglio il performance status del paziente anziano, che tengono in considera- zione le comorbidità, l’autonomia e lo stato nutrizionale.
Risultati
Ad oggi il trattamento chemioterapico con docetaxel trisettimanale in asso- ciazione a prednisone è stato assunto come regime di scelta in I linea nella malattia castration-resistant, poiché ha dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza e di riduzione del PSA, del dolore e del miglioramento della qualità di vita e l’età di per sé non rappresenta controindicazione alla chemioterapia. In seconda linea, cioè nel setting di pazienti resistenti al docetaxel, tralasciando i nuovi agenti ormonali e le bone target therapies, è stato dimostrato che il cabazitaxel ha dimostrato di incrementare la sopravvivenza nei pazienti metastatici rispetto al mitoxantrone. Ci sono dati ancora immaturi nell’esperienza clinica riguardo il trattamento con cabazitaxel nei soggetti anziani.
Conclusioni
La gestione del soggetto anziano affetto da carcinoma prostatico avanzato non può prescindere da un’attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio del trattamento. Il trattamento chemioterapico rappresenta una ragionevole opzione anche nel soggetto anziano, con comprovato impatto sia sulla sopravvivenza che sulla qualità di vita. Il docetaxel è, in atto, lo standard di cura in Ia linea nel carcinoma prostatico castration-resistant.